La nostra valutazione
MacBook Air M1 mi aveva tenuto sulle spine, trepidante e pronto ad essere sorpreso per quella che sarebbe stata la più grande rivoluzione in casa Apple direttamente dal sogno nel cassetto di Steve Jobs, ovvero l’utilizzo di una CPU prodotta interamente da Apple, su misura per i propri MacBook ed in grado di essere prestazionalmente ottimizzata per sfruttare a pieno la potenza grezza dei componenti hardware, interagendo in modo sempre più evoluto ed intelligente con il sistema operativo MacOS.
L’addio ad Intel e l’arrivo delle CPU Apple Silicon, apparentemente traumatico, si è rivelato nella realtà dei mercati e dell’uso quotidiano una scelta vincente già dal debutto: MacBook Air M1 ha venduto tanto e convinto tutti ed è da queste solide basi che parte la maturità, “l’anno da sophomore” come dicono negli sport americani, dei MacBook Air con la versione M2 del chip Apple Silicon. Da basi così buone e generose, unitamente al globale aumento dei prezzi del listino Apple, ci si aspettano non solo riconferme, ma qualche innovazione e soprattutto miglioramenti dei punti deboli di MacBook Air M1, ovvero batteria e una miglior gestione delle porte USB C e thunderbolt.
Sul piano delle innovazioni, la prima e più visibile è il notch frontale in stile iPhone, che contiene la fotocamera frontale da 1080p: soluzione non propriamente rivoluzionaria nella sostanza, ma efficiente stilisticamente per quel che riguarda utilizzo, estetica ed ottimizzazione. La seconda innovazione rispetto al MacBook Air M1 è la presenza della porta di ricarica MagSafe compatibile con carica rapida, che lascia libere e pienamente sfruttabili due porte USB C.
Grandi miglioramenti sul piano dell’autonomia che arriva al top della categoria, unitamente al miglior comparto audio per un portatile di queste dimensioni, in grado di far godere appieno di contenuti multimediali e film grazie allo schermo Liquid Retina con la risoluzione di 2560×1664 e 224 pixel per pollice. Estremamente silenzioso data l’assenza di ventole, la dissipazione passiva del calore è molto efficiente ed il MacBook Air M2 non scalda mai, nemmeno durante le operazioni più impegnative a livello di sollecitazione hardware. Costa di più, ma offre di più e la sua comodità di utilizzo lo rende un acquisto valido e sicuro per qualunque tipo di utenza ed utilizzo.
Scheda tecnica
- Processore: Apple Silicon M2 8 o 10 core a seconda della configurazione
- RAM: 8gb
- SSD: 256 o 512gb di archiviazione
- Display: Liquid Retina da 13.6″, retroilluminato a Led con tecnologia IPS, risoluzione 2560×1664 pixel e formato immagine 16:10
- Autonomia Batteria: fino a 18 ore di riproduzione video su Apple TV e 15 ore di navigazione web in wireless. Alimentatore da 30W incluso nella confezione.
- Porte e connettività: 2 porte Thunderbolt/USB 4 con funzione di ricarica e displayport, jack audio da 3,5mm, Wi‑Fi 6 802.11ax e Bluetooth 5.0
- Audio: audio spaziale supportato durante la riproduzione di musica o video in Dolby Atmos con gli altoparlanti integrati, 4 altoparlanti stereo, tre microfoni in array con beamforming direzionale, il jack audio da 3,5mm supporta le cuffie ad alta impendenza.
Funzionalità
MacBook Air M2 è un perfetto tuttofare in grado di accompagnarti in modo convincente nello studio, nel lavoro e nell’intrattenimento grazie all’avanguardia delle specifiche hardware aggiornate e alla flessibilità del sistema operativo MacOSX, ormai una certezza quando si tratta di produttività e divertimento.
Ciò che rende il MacBook Air M2 la scelta più indicata per chi è alla ricerca di una soluzione che privilegi la portabilità, pur mantenendo elevate le prestazioni, sono le sue dimensioni e peso contenuti, insieme alla straordinaria silenziosità del sistema di raffreddamento fanless: non ci sono ventole attive in movimento all’interno di questo MacBook, il calore viene dissipato passivamente attraverso l’utilizzo di materiali e soluzioni studiati appositamente. Ciò che colpisce fin dal primo utilizzo è il miglioramento complessivo di tutto il comparto audio, grazie a 4 altoparlanti in grado di riprodurre audio spaziale e virtual dolby atmos, e al jack audio da 3,5mm in grado di supportare cuffie ad alta impedenza.
Nuovo Chip M2
Lo stupore e le attenuanti inizialmente riservate alla rivoluzione portata dal chip M1, il primo processore prodotto da Apple, non si applicano più a questo nuovo processore M2: ci aspettavamo qualcosa di più maturo ed Apple ci è riuscita. Il nuovo chip M2 si mostra più performante rispetto al predecessore in tutti i benchmark e soprattutto si rivela molto più ottimizzato nella gestione della temperatura massima e consumo di batteria.
Hardware
Apple sui nuovi MacBook Air M2 sceglie di montare un massimo di 8gb di RAM, forse l’unico neo di questa nuova versione, in quanto avrei preferito la possibilità di equipaggiare almeno 12 o 16gb di RAM, ma evidentemente questa scelta avrebbe creato troppa competizione interna al listino Apple coi modelli di MacBook Pro. Ci dovremo quindi accontentare di poter scegliere tra i 256 o 512gb di spazio d’archiviazione dell’SSD, che si presenta come un unico modulo NAND da 256, anziché due da 128 come avveniva per il MacBook Air M1: questo influisce notevolmente in positivo sulla fluidità del sistema, efficienza e velocità nello spostamento di file di grandi dimensioni e nella virtualizzazione della memoria swap, dato che un’unica unità NAND è più performante di due che devono lavorare in parallelo.
Display
In entrambe le versioni di MacBook Air M2 si trova il medesimo display, si tratta di un Liquid Retina da 13.6″ dalla risoluzione di 2560×1664 pixel: si tratta di un pannello LED IPS dalla densità di 224 pixel per pollice ed un formato di 16:10.
La più grande differenza rispetto alla versione M1 di MacBook Air è la presenza del notch frontale che contiene la fotocamera: esteticamente si tratta di una piccola “isola” nera al centro dello schermo che consente di avere una maggiore porzione di display utilizzabile rispetto al predecessore, pur mantenendo ridotte e contenute le dimensioni, proprio come sui nuovi iPhone, come ho già descritto nella mia precedente recensione di iPhone 14 Pro.
Autonomia
Una dei punti di forza della linea Air dei MacBook è sempre stata l’autonomia e durata della batteria, riconfermata ed ampliata nella versione M2 in oggetto alla nostra prova. Le mie prove di utilizzo hanno mostrato un’autonomia molto vicina a quella dichiarata da Apple: 15 ore “browsando” siti e lavorando sotto copertura di rete Wi-Fi e circa altre 15 ore guardando film e serie TV in streaming.
L’artefice della bontà dell’autonomia è l’architettura migliorata dei core che compongono il chip M2, in grado di lavorare a frequenze inferiori a seconda dell’attività svolta o addirittura di dimezzarsi la potenza quando non richiesto, in modo da ridurre sia il calore sviluppato (un temperatura più elevata inficia in negativo sulla durata della batteria a volte) che i consumi.
Il MacBook Air M2 si dimostra anche poco “energivoro” e particolarmente rispettoso dell’integrità della sua batteria, grazie alla ricarica modulare prevista dal caricatore da 30W incluso nella confezione.
Software
Il MacBook Air M2 monta di serie la versione di MacOS 12.4 Monterey, che porta con sè tutte le ottimizzazioni per lavorare al meglio in mobilità. Un sistema operativo adulto e maturo a sfruttare le potenzialità di un processore che non è più una matricola, portando con sè tutta la bontà delle applicazioni e dell’ecosistema Apple.
Safari, Numbers, Pages tutti ovviamente presenti e più performanti ed integrati che mai, così come è stata migliorata l’esperienza con FaceTime, grazie anche ai miglioramenti tecnici della fotocamera frontale.

Design e qualità dei materiali
Sul piano del design e delle dimensioni, grazie all’utilizzo del notch frontale AirBook M2 ha uno schermo leggermente più grande 13.6″ invece dei 13.3″ del predecessore, alleggerito di circa 50 grammi di peso a fronte di un ingombro complessivo leggermente ridotto rispetto al MacBook Air M1.
Il nuovo MacBook Air si presenta in quattro colorazioni (Argento, Galassia, Grigio Siderale, Mezzanotte), le forme più stondate e smussate sul lato inferiore della tastiera lo rendono piuttosto riconoscibile e caratteristico rispetto ai classici Ultrabook.
Ciò che colpisce, oltre alla piacevolezza al tatto, è l’efficienza e robustezza sia del trackpad (copertura in vetro senza pulsanti fisici ma con sensore di pressione a simularli) che della tastiera, sempre una garanzia per quel che riguarda precisione e gradevolezza della retroilluminazione.
MacBook Air M2 tipologie di utilizzo più adatte
Essendo leggero, potente, dotato di grande autonomia e tutte le soluzioni tecniche per connettersi e lavorare in mobilità, il MacBook Air M2 è il partner ideale e versatile sia per chi c’era l’intrattenimento dei film e musica in streaming, sia per lavorare e studiare in sicurezza ed efficienza per molto tempo.
La presenza della ricarica MagSafe, libera le due prese USB di tipo C in maniera utile per poter essere sfruttate da dock esterne ed accessori o connetterle a sistemi compatibili con DisplayPort, in modo da essere pronti ad affrontare presentazioni di lavoro, conference call su FaceTime, Meet o Zoom al volo ed ogni situazione: tutte di qualità sia in registrazione audio video che in riproduzione dei suoni, grazie anche alla sempre utile presenza dell’ingresso jack da 3,5mm compatibile anche con cuffie ad alta impedenza.
Sono davvero rimasto impressionato dalla qualità audio di questo MacBook Air M2, tanto da poterlo anche considerare come una piccola ed efficiente mediastation portatile e di qualità. MacBook Air M2 è adatto allo studente, al professionista, all’appassionato di film e musica, a chi ama portare le proprie passioni e la propria professionalità con sé, sapendo soddisfare tutti i tipi di utenza.
Conclusioni
Dopo la rivoluzione della precedente generazione di MacBook Air, quello che ha segnato l’addio ai processori Intel, ci si aspettavano riconferme e miglioramenti per uno dei portatili più venduti di casa Apple e questo MacBook Air M2 non delude, ma anzi sorprende e si fa voler bene anche da chi non segue Apple dagli inizi.
Parliamo di un portatile leggero, ben costruito e rifinito, che porta con sé la seconda maturità di un processore proprietario evoluto, un sistema operativo adulto e una durata della batteria strepitosa: tutti punti di forza da analizzare quando si è alla ricerca di un portatile tuttofare. Le cose che mi hanno impressionato maggiormente, oltre all’autonomia di utilizzo, sono la qualità del display e il comparto audio, accompagnati da una piacevole cura per i materiali e design di tastiera e trackpad.
Avrei preferito trovare più GB di memoria RAM opzionali, ma mi rendo conto che Apple si sarebbe trovata a cannibalizzarsi con una concorrenza interna al proprio listino, con il rischio che MacBook Air M2 e i MacBook Pro competessero per la stessa fascia di acquirenti.
I prezzi del listino sono stati ritoccati al rialzo, ma la risposta alla domanda che ogni volta ci si chiede è sempre la stessa: sì ne vale la pena, a patto di non possedere già il modello precedente, dato che le migliorie sono sì presenti, ma non così radicali da implicare un immediato upgrade.